Numero 12

La bella differenza
Quadrimestrale, Spedizione in abbonamento postale

EDITORE: Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna

Questo giornale convoca intellettuali, scrittori, scienziati, psicanalisti, imprenditori sulle questioni nodali del nostro tempo e pubblica gli esiti dei dibattiti a cui sono intervenuti in Emilia Romagna e altrove, per dare un apporto alla civiltà e al suo testo.
ANTONIO MONTI
Presidente del "Circuito della Salute Più"

LA MEDICINA: DALL'OSPEDALE ALLE STRUTTURE PER LA SALUTE GLOBALE

Intervista di Sergio Dalla Val

Quali sono le nuove tendenze dell’approccio medico alla salute?

Dobbiamo tenere presente che oggi la medicina ha fatto grandi progressi proprio perché, attraverso le strumentazioni diagnostiche e i farmaci che leniscono il dolore, possiamo controllare e curare circa l’ottanta per cento, addirittura qualcuno parla del novanta per cento delle patologie senza dovere ricorrere all’ospedale. Quindi, in seguito al progresso della medicina, la prima cosa da fare è cambiare questa mentalità ospedale centrica per cui l’ospedale viene visto come un calderone in cui si fa tutto, mentre l’ospedale deve diventare sempre più il luogo di eccellenza dove si trova l’alta tecnologia per patologie particolari, ma tutto ciò che riguarda le patologie di normale gestione devono essere tenute sotto controllo e curate sul territorio. Il futuro della medicina va visto a livello del territorio e non concentrato sull’ospedale. Questo vorrà dire che la medicina sarà molto più presente nei confronti del cittadino, più dislocata e distribuita. Pensiamo per esempio al pronto soccorso: oggi c’è solo in ospedale, ma quanti sono i centri privati che hanno la possibilità di fare risonanze magnetiche, radiologie, ecografie e tanti altri esami diagnostici, che consentirebbero loro di fungere da pronto soccorso di prima scelta? Poi, se l’incidente è molto traumatico, il cittadino andrà in un centro specializzato, ma in un primo momento non importa. Eppure, oggi al pronto soccorso troviamo gente che ha male a un dito o a una mano e aspetta sei ore o addirittura passa la notte lì, quando invece potrebbe essere curato benissimo nel distretto. Quindi, per il futuro della salute, occorre tenere presente il progresso della medicina a livello diagnostico, terapeutico e chirurgico e creare strutture sanitarie nell’ambito del territorio in modo che la medicina sia più vicina ai cittadini.

In che modo il vostro “Circuito della Salute Più” può essere una nuova struttura per la medicina e per la salute dei cittadini?

Innanzitutto, teniamo presente che il “Circuito della Salute Più” comprende tredici centri, riceve circa ottomila pazienti al giorno e impiega circa duecentoquaranta persone, quindi, è la più grande organizzazione nazionale di medicina ambulatoriale.

La caratteristica del “Circuito della Salute Più” è quella di creare un ventaglio di proposte completo per la diagnostica, dal semplice esame clinico alla risonanza magnetica, per le terapie fisiche fino alla chirurgia. Ma la grande caratteristica più specifica del Circuito è quella di offrire non solo tutta la gamma dei servizi di medicina ma anche quelli che riguardano il fitness, il benessere e il tempo libero. Tutte queste proposte si completano a vicenda, a livello dell’anatomia, della fisiologia e della patologia. Vale a dire che, per esempio, il fitness che facciamo noi è un fitness medico, come quello che abbiamo istituito recentemente al Villaggio della Salute, dove si pratica il training fisico noto con il termine “ginnastica arteriovenosa globale”. Cosa vuol dire? Vuol dire fare nuoto nella piscina della talassoterapia e nella piscina termale, passeggiare nel parco e tante altre attività per il benessere fisico, perché alla base non c’è una moda ma un fatto medico: ciascuno ha quattrocento chilometri di capillari, se li mettiamo tutti in fila arriviamo da Bologna a Roma; basta arrabbiarsi, o prendere un colpo di freddo, o essere stressati, o avere l’arteriosclerosi – che comincia a trent’anni – perché questi quattrocento chilometri arrivino a chiudersi. E lì cominciano le malattie, perché i sessanta miliardi di cellule che abbiamo e che devono essere alimentate da questi quattrocento chilometri di capillari, non venendo più alimentate come occorre, incominciano a generare malattie. Ecco perché la ginnastica artrovenosa globale è basata sull’anatomia e sulla fisiologia, e ecco perché il “Circuito della Salute Più” presenta tutta una serie di proposte che vanno dalla medicina classica al fitness e al benessere, ma sempre come supporto alla medicina.