Numero 10

L'ALTRO nella medicina, nel diritto, nell'economia
Quadrimestrale, Spedizione in abbonamento postale

EDITORE: Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna

Questo giornale convoca intellettuali, scrittori, scienziati, psicanalisti, imprenditori sulle questioni nodali del nostro tempo e pubblica gli esiti dei dibattiti a cui sono intervenuti in Emilia Romagna e altrove, per dare un apporto alla civiltà e al suo testo.
GIANLUCA MURATORI
Direttore di Cipea (Consorzio Imprese Produzione Edilizia Affini), Bologna

COSTRUIRE PER L'AVVENIRE LA BIOEDILIZIA

Intervista di Anna Spadafora

Il libro di Sergio Mattia L’ambiente, la città, i valori (Spirali edizioni) apre un dibattito che coinvolge enti pubblici e privati impegnati nell’applicazione di criteri di edilizia biosostenibile. Che cosa può dire a questo proposito?

Il dibattito intorno all’impatto ambientale delle costruzioni nella nostra regione, ma con maggior influsso in tutto il paese, si fa ogni giorno più interessante. La nostra regione è una delle più attente, ma, pur apprezzando quanto già è stato fatto, ciò non toglie che si potrebbero migliorare alcune forme d’incentivo, che possono essere le più svariate. A partire dallo sgravio fiscale fino alla possibilità di non pagare opere di urbanizzazione, alla possibilità di detassazioni privilegiate rispetto a chi compra o a chi usufruisce dell’alloggio costruito con materiali bioecologici, esenzione o agevolazione dell’ICI ad altre cose ancora più affinate. Alcuni enti, fra cui il nostro Consorzio, stanno facendo un’esperienza in questa direzione. Il Comune di Bologna ci ha appaltato otto alloggi da realizzare con materiali bioecologici che saranno utilizzati come residenza permanente per anziani. L’iniziativa è soprattutto un esperimento, però chi fa il costruttore, deve avere un utile nell’operatività del proprio mestiere. Se avesse una serie di incentivi, potrebbe con più facilità costruire con criteri di bioedilizia e di bioecologia fabbricati nei quali, ad esempio, gli impianti fossero realizzati in modo da non creare campi magnetici, i materiali utilizzati fossero non sintetici ma naturali, anche se ovviamente avrebbero oneri e costi superiori a quelli tradizionali, per limitare l’impatto ambientale. Gli enti locali, quindi, le amministrazioni regionali, quelle comunali ed altri enti dovrebbero dare la possibilità di usufruire forme incentivanti e sgravi fiscali in modo che gli stessi costruttori possano fornire un prodotto più costoso di quello del prodotto finale tradizionale, nonostante il maggior costo dei materiali impiegati. Così, agevolando il costruttore si agevola un processo di qualità nell’edilizia ed economico che poi torna utile anche alle amministrazioni e ai cittadini.

La concessione di incentivi non rischia di comportare un controllo sulle imprese?

Il Consorzio CIPEA si è dotato ormai da tempo dell’UNI 14000 – un certificato di impatto ambientale –, quindi, cerca al proprio interno di fare un’attività che deve comunque trovare un giusto equilibrio tra il mercato, i vantaggi e gli svantaggi, con particolare attenzione all’ambiente.

In Italia sono circa seicento le imprese che usufruiscono dell’UNI 14000 e non sono tantissime, anche perché è un procedimento abbastanza oneroso. Nella nostra logica cerchiamo di proporre alle imprese delle nuove tecnologie ma spesso troviamo difficoltà legate alla scarsa economicità dell’intervento. A volte ciò che è bello e sano costa anche di più.

Tuttavia, nel caso delle imprese che aderiscono al Consorzio c’è il vantaggio che da sole non potrebbero mai arrivare a questi standard.

Certo, da sole non potrebbero mai arrivare a questi standard di qualità e il Consorzio svolge la propria funzione indirizzando in modo consapevole l’interesse degli imprenditori associati verso queste nuove tecnologie. Gli imprenditori non sarebbero tali se non pensassero anche a un riscontro economico delle loro attività. Ma non c’è dubbio che esistono molti costruttori seri che hanno la volontà di avvicinarsi alle nuove tecnologie, per tanti motivi, di immagine o di etica professionale. Non dimentichiamo che nel nostro mondo ci sono molte imprese serie che vengono tramandate di padre in figlio, c’è un mondo di tradizioni dove è maggiormente sentita l’attività costruttiva legata all’ambiente.

Quindi, in tema di valori, la tradizione è vincente, pur essendo una tradizione che si sposa con l’innovazione.

Esatto, la tradizione che si sposa con l’innovazione dà un buon risultato in termini generali. Effettivamente, le imprese che più sono portate a curare l’impatto delle proprie costruzioni sull’ambiente sono quelle che effettivamente hanno maggiori tradizioni alle spalle, che quindi vogliono essere e rimanere sul mercato, erano sul mercato cinquanta anni fa e lo vogliono essere anche per i prossimi cento anni.

Questo è ciò che effettivamente fa la differenza. Per fare questo, effettivamente, possono metterci la loro buona volontà, qualcun altro, però, deve capire che costruire in questo modo ha costi e oneri aggiuntivi che sono a volte penalizzanti e che quindi trovano le giuste resistenze di coloro che devono affrontare l’impatto economico.