Numero 7 - LO STRESS, LA SALUTE
Quadrimestrale, Spedizione in abbonamento postale

EDITORE: Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna

Questo giornale convoca intellettuali, scrittori, scienziati, psicanalisti, imprenditori sulle questioni nodali del nostro tempo e pubblica gli esiti dei dibattiti a cui sono intervenuti in Emilia Romagna e altrove, per dare un apporto alla civiltà e al suo testo.
DAVID RASNICK
Biologo, presidente del Gruppo per un nuovo approccio scientifico all'ipotesi Hiv/Aids

DALLO STRESS, LA CREATIVITA'

Intervista di Sergio Dalla Val


Lei ha recentemente pubblicato in Italia un libro dal titolo La vera storia dell’AIDS (Spirali edizioni). Perché ora s’interessa allo stress?

Ho scoperto che pensare allo stress è un esercizio davvero interessante. La reazione iniziale – la mia, la vostra – è negativa: si pensa al modo di alleviarlo o di evitarlo. Non ho studiato lo stress in sé. Non importa se si parla di Aids, di cancro o di politica: lo stress è un tratto comune. È il prezzo che dobbiamo pagare per essere consapevoli. Infatti, ogni creatura consapevole mostra segni di stress. Lo stress è il prezzo della consapevolezza.
Tento di semplificare ancora di più. Pensate alla parola stress in termini di sforzo, di tensione. Gl’ingegneri hanno familiarità con lo stress, come gli psicologi. Lo stress è energia repressa, simile all’energia potenziale. Questo è il modo in cui lo concepiscono gli scienziati.
Pensate all’arco e alla freccia. Quando si tende l’arco e si mantiene la posizione, c’è stress, c’è tensione, c’è una grande quantità di energia potenziale, anche se al momento non accade nulla. Le energie possono essere scaricate scagliando la freccia: sarebbe un modo produttivo di scaricare lo stress, lo sforzo e la tensione. Ma, se si usa un arco debole, potrebbe anche rompersi. In tal caso la freccia non verrebbe scagliata. Sarebbe pure un modo di scaricare stress, sforzo e tensione, ma sarebbe improduttivo, distruttivo.
Credo che si possa parlare di energia potenziale anche per gli esseri umani. Se siamo sotto stress possiamo agire oppure non fare nulla. Possiamo non scagliare la freccia: l’arco non si romperebbe e lo stress rimarrebbe lì, costante. Forse è questo a far ammalare le persone, a renderle malate croniche. Se non viene scaricato, lo sforzo preme per uscire da qualche altra parte. In condizioni di stress cronico il sistema immunitario può indebolirsi. Lo stress deve avere una via d’uscita. Si pensi all’arte: probabilmente, la grande creatività è un modo produttivo per scaricare lo stress. Nei momenti di maggiore creatività della mia vita sono stato completamente libero, esente da stress.

Dunque lavorare, produrre, creare non sono fonte di stress, ma lo dissipano?

Mi sono reso conto che ero esente dallo stress quando stavo svolgendo un qualsiasi lavoro creativo e ne ero assorbito, quando scrivevo o quando avevo avuto un’intuizione scientifica. In un certo modo, l’energia creativa che impiegavo era quasi un oppiaceo morale. Chiunque abbia avuto un’esperienza creativa intensa sa di cosa sto parlando. È una delle esperienze più gioiose che si possano immaginare. Penso ai compositori, alla musica, alla poesia, ai libri, al teatro: forse chiunque viva momenti di creatività è libero da stress.
C’è una composizione musicale scritta, credo, da Henry Corecky, The third symphony, the symphony of sorrowful songs, uno dei pezzi più belli che abbia mai ascoltato, composto sulle poesie scritte dai deportati nei campi di concentramento nazisti: le madri che avevano visti uccidere i figli scrivevano poesie sui muri delle baracche.
Ripenso all’origine di quelle poesie, alla situazione orribile, massimamente stressante di un campo di prigionia… Eppure, ne è uscito qualcosa di bello.
Mi chiedo se sia questa la fonte delle canzoni e delle musiche che gli afroamericani cantavano durante la schiavitù nel mio paese.
Vivevano in condizioni terribili e cantavano melodie piene di gioia. I periodi stressanti possono essere un’esperienza di orrore e di tragedia ma anche una spinta verso grandi creazioni. Pensate alla situazione mediorientale oggi, una situazione di stress cronico.
Che cos’è lo stress? È quello che noi ne facciamo. Possiamo usarlo in modo costruttivo e scagliare la freccia (forse l’analogia non si addice alla situazione in Medio Oriente), oppure possiamo rompere l’arco. Queste sono le mie riflessioni sullo stress e prescindono da un’informazione.
Sono davvero sorpreso per tutti gli aspetti positivi che la cifrematica sta scoprendo, mentre tutti dicono che lo stress è da evitare. Sto incominciando a riconoscerne gli aspetti positivi. In un certo senso l’avevo sempre saputo, ma non ci avevo mai pensato seriamente. Credo che lo farò d’ora in poi.