La Città del Secondo Rinascimento

Numero 18 - Il cervello dell'impresa

Gian Luca Muratori
direttore di CIPEA, Bologna

IL CERVELLO DELL'EDILIZIA

intervista di Anna Spadafora

Al consorzio CIPEA aderiscono ormai 514 imprese del settore edile e affine, che costituiscono con il consorzio dispositivi commerciali e finanziari, di comunicazione e di ricerca, in direzione della qualità. Si potrebbe dire quasi che, grazie a CIPEA, le imprese trovano un cervello che si aggiunge a quello di ciascuna di esse. Quali sono le ultime novità nell’ultimo anno a questo proposito?

Abbiamo sempre più imprenditori che scelgono di aderire al CIPEA al fine di continuare a sviluppare il proprio lavoro in sinergia, ciascuno nelle varie specializzazioni. Per quanto riguarda il contributo che diamo al cervello dell’impresa, dobbiamo dire che noi siamo un punto di riferimento per loro, siamo il meccanismo che li mette assieme e offre loro opportunità di lavoro, non solo a livello provinciale, ma anche e soprattutto a livello regionale: dopo aver collegato in rete le nostre imprese, abbiamo sviluppato una serie di attività ponendoci come interlocutori presso gli enti pubblici. Siamo lo strumento che permette alle piccole e medie imprese dell’artigianato, ma anche a quelle industriali e cooperative, di abbracciare una serie di ambiti relativi al settore edile e affine, ossia degli impianti e delle infrastrutture. Oltre a reperire opportunità di lavoro attraverso la partecipazione di appalti nella nostra regione, abbiamo promosso una serie di attività. Relativamente agli appalti, ricerchiamo i bandi di gara ai quali è possibile partecipare in maniera pubblica e li proponiamo settimanalmente alle nostre imprese associate. Questo è un elemento molto importante.

Le piccole imprese possono, quindi, partecipare alle gare anche come CIPEA?

Le piccole imprese possono scegliere se partecipare attraverso il CIPEA o direttamente con i propri requisiti. La cosa importante è, a mio giudizio, l’informazione che settimanalmente diamo, non solo relativamente agli appalti, ma anche per quanto riguarda la qualità aziendale, le certificazioni Soa, pareri e informazioni gratuiti nell’ambito del Lavori Pubblici. Il CIPEA, grazie a un contributo a fondo perduto della Regione Emilia Romagna, organizza una serie di corsi interni per portare un certo numero di imprese, sia di costruzioni sia di altre specializzazioni, a ottenere la qualità aziendale. I corsi, tenuti agli imprenditori da un consulente esperto nel settore della qualità ed esterno al Consorzio, mirano ad agevolare le imprese nel conseguimento della Vision 2000, il nuovo sistema di qualità.

Dal punto di vista tecnologico, continuiamo a evolverci con i nostri sistemi informatici e ad avere un buon risultato operativo, attraverso programmi informatici creati sulle esigenze delle nostre aziende e cercando sempre la maniera migliore per mantenere il rapporto più diretto possibile con i nostri associati. Essendo soci del consorzio è possibile collegarsi direttamente al nostro sito, nel quale ci sono una serie di servizi che vanno dalla consulenza nel campo degli appalti (pubblici e privati) alla legislazione aggiornata in materia di lavori pubblici. Inoltre, gli associati possono usufruire di un altro importante servizio che è la consultazione diretta di un nostro consulente legale, ottenendo in tempo reale pareri orali relativi all’ambito degli appalti pubblici molto rapidamente.

I nostri sforzi sono sicuramente impegnativi, ma riteniamo che farli sia un nostro dovere perché il numero crescente dei nostri associati e dei fatturati fanno sempre più del CIPEA una struttura di riferimento. I nostri buoni bilanci sono visti sempre in termini di nuovi investimenti in funzione delle esigenze che possono avere gli associati.

Lei ritiene che possa costituire un vantaggio lo scambio fra le imprese associate? C’è un’integrazione fra i vari settori?

Il CIPEA può essere visto come una sorta di contenitore, all’interno del quale sono associate le più diverse imprese. Il contatto e la collaborazione fra queste sono sempre stati un nostro obiettivo e spesso sperimentiamo collaborazioni operative sui lavori come quelle fra le imprese impiantistiche e quelle costruttrici. Per i lavori che il consorzio acquisisce cerchiamo di attuare la gestione del buon padre di famiglia, provando a fare lavorare insieme le varie imprese, ciascuna nel proprio campo: elettrico, meccanico, impiantistico, edile, ma anche in quello dei serramenti, dei pavimenti e delle finiture particolari. Esse trovano in noi il punto di riferimento, soprattutto nell’esecuzione di lavori propri del consorzio, anche in caso di problemi, perché non ci limitiamo a fornire il lavoro agli imprenditori, ma cerchiamo di acquisire la commessa e suddividerla per assegnarla in esecuzione ai soci di diversa specializzazione. Questo ci rende molto più competitivi, evitando ricarichi su altre lavorazioni, e più soddisfatti nella globalità. Cerchiamo di evitare di mettere in conflitto i punti d’eccellenza di un’impresa con quelli delle altre, al contrario, miriamo ad aumentare le potenzialità di ciascuna, facendo interagire le loro capacità imprenditoriali e facendo sì che, anche davanti a problemi complessi, si ottengano ottimi risultati, frutto della collaborazione di tutte le parti. Molte di queste imprese vengono dal mondo dell’artigianato e della piccola e media industria e hanno molto bisogno di collaborare fra loro, perché, se non lo facessero, rischierebbero di essere relegate in settori di lavori minori o come semplici subappaltatori o fornitori di mera manodopera. Noi cerchiamo di valorizzare il cervello dell’impresa nella collaborazione, ma cerchiamo, ancora di più, di far sì che le imprese che hanno cervello possano utilizzare anche le loro arti lavorative nella gestione delle nostre commesse.

L’aumento costante del numero di imprese aderenti è un indice che con voi si trovano bene e che trovano sempre da lavorare…

È sicuramente indice di un buon lavoro.  Quest’anno abbiamo celebrato i primi venticinque anni del consorzio. Nato nel 1980 con solo nove imprese associate, a distanza di venticinque anni, oggi ne ha 514, siamo indiscutibilmente il più grande consorzio in Italia come numero di imprese associate. Il risultato è dato dalla trasparenza e dalla volontà di collaborazione. Non solo: è cresciuto il CIPEA, ma sono cresciute anche tutte le imprese associate, ed è questo il risultato più grande. Gli associati che agli inizi avevano due o tre dipendenti, oggi, ne hanno dieci o quindici. Questo successo è sicuramente merito della bravura dell’imprenditore che ha saputo rimanere sul mercato per venticinque anni, ma anche del consorzio, che deve essere in grado di crescere per supportare le esigenze delle imprese associate, man mano che il mercato cambia e lo richiede.