La Città del Secondo Rinascimento

Numero 29 - La scrittura del pianeta

Luciano Passoni
ingegnere, amministratore di SIR, Modena

SIAMO STANCHI

Noi italiani siamo un popolo paziente, molto paziente.

Eppure siamo stanchi, spossati, snervati, sfiancati, stremati. Questa stanchezza ci ha abbattuto e logorato sino quasi a spegnerci.

Siamo stanchi di subire ogni tipo d’inefficienza e di disservizio.

Siamo stanchi di mancanze, un termine con cui si può riassumere lo stato di questa povera nazione: mancanza di servizi, mancanza di infrastrutture, mancanza di sicurezza, mancanza di certezze, mancanza di giustizia, mancanza di tutto.

Siamo stanchi di sentirci oppressi, umiliati, minacciati, indifesi.

Siamo stanchi della mortificazione delle forze dell’ordine, esposte alla pubblica gogna ogniqualvolta agiscono con un poco di determinazione nei confronti della delinquenza. Siamo stanchi della mitizzazione di personaggi di dubbio valore che, al minimo pretesto, non perdono occasione di prendere a sassate i suddetti tutori dell’ordine pubblico.

Siamo stanchi della mafia, della camorra, dell’immigrazione selvaggia e incontrollata che ha riversato nelle nostre strade migliaia di disadattati e disperati. Siamo stanchi della delinquenza dilagante che attenta al nostro bene più prezioso, la libertà, così come siamo stanchi dei processi senza mai fine in cui l’innocenza va dimostrata ben più della colpevolezza.

Siamo stanchi delle prevaricazioni e delle intimidazioni degli extracomunitari che vogliono imporre il loro credo senza accettare le regole del paese che li ha accolti. Siamo stanchi di togliere il crocefisso dalle nostre aule scolastiche perché a qualcuno non sta bene così. Siamo stanchi di predicatori che dall’alto delle loro moschee, costruite grazie alla nostra benevolenza, invocano vendetta nei confronti degli infedeli che hanno consentito loro di trovare un lavoro e non morire di fame.

Siamo stanchi di questo continuo sputare nel piatto in cui si mangia.

Siamo stanchi di assistere impotenti alle violenze perpetrate ai danni delle donne o all’assassinio di tante brave persone, trucidate nelle strade e nelle loro case.

Siamo stanchi di vedere infrastrutture, case, palazzi, statue, opere d’arte, carrozze ferroviarie imbrattate di scritte e graffiti, senza che mai nessuno di questi “scarabocchiatori” selvaggi venga punito.

Siamo stanchi degli incendi dolosi nei nostri luoghi naturali più belli, provocati per i soliti sporchi affari.

Siamo stanchi del terrorismo e di chi tacitamente lo spalleggia.

Siamo stanchi di opere di pubblico interesse bloccate per colpa di poche decine di ecologisti e ambientalisti, che con il loro agire creano danni enormi alla collettività. E grazie ai loro errori, alla loro miopia e incompetenza, siamo stanchi di acquistare dall’estero a caro, anzi carissimo prezzo, ogni forma di energia.

Siamo stanchi degli ultras che uccidono e feriscono poliziotti e devastano strutture e mezzi di trasporto, tifosi che non conoscono nemmeno il significato della parola sport. Siamo stanchi di utilizzare ogni domenica centinaia di professionisti preposti al mantenimento dell’ordine per presidiare gli stadi.

Siamo stanchi di no global, disubbidienti, rifondaroli, estremisti e altri gruppi criminali che devastano le città, i negozi e le attività di persone che nulla c’entrano con la loro causa persa, rimanendo comunque e sempre impuniti.

Siamo stanchi del tartassamento perpetrato ai danni delle aziende, con la conseguenza di un continuo aumento del costo della manodopera, così come siamo stanchi di una situazione socio-lavorativa in cui i dipendenti non possono guadagnare quanto loro spetterebbe, a causa di una politica fiscale miope e assassina della crescita e dello sviluppo. Siamo stanchi delle normative troppo restrittive, che fanno schizzare alle stelle i costi di produzione, e delle USL che perseguitano le aziende.

Siamo stanchi di un fisco che ci ha imposto una tassazione abnorme, spietata e in crescita continua.

Siamo stanchi degli enti di controllo che inseguono come delinquenti coloro che già pagano le tasse, ma che non riescono o non vogliono mai incastrare i veri evasori. Siamo stanchi di pagare le tasse anche per i disonesti, per coloro che viaggiano in auto di lusso e dichiarano al fisco cifre vicine alla soglia di povertà.

Siamo stanchi del sistema cooperativo che, forte di un prelievo fiscale molto minore della normale industria privata, uccide il mercato con una concorrenza sleale.

Siamo stanchi di non poter licenziare i dipendenti lavativi e fannulloni, così come siamo stanchi delle politiche aziendali in cui tutti debbano essere trattati allo stesso modo.

Siamo stanchi di sentirci continuamente dire che solo l’operaio lavora e si stressa. Siamo stanchi di non poter concedere il giusto merito e il giusto onore a chi è più capace di altri, vogliamo la meritocrazia, unica vera politica attuabile per creare stimolo e sviluppo negli ambienti lavorativi.

Siamo stanchi degli attuali sindacati, del loro anacronismo, della loro sete di potere, dei loro scioperi insensati.

Siamo stanchi delle aziende statali inefficienti, perennemente in perdita, traboccanti di personale assenteista e impegnato solo a far venir sera.

Siamo stanchi della mancanza di strategie politiche volte al controllo di una globalizzazione sempre più spietata, che massacra e avvilisce la nostra economia. Siamo stanchi degli imprenditori che non pensano ad altro che a mungere la propria azienda e per un profitto immediato esportano le tecnologie migliori, impoverendo il nostro tessuto industriale e creando così temibili concorrenti nei paesi emergenti.

Siamo stanchi di multinazionali interessate solo al profitto e mai al lavoratore o al bene dell’industria.

Siamo stanchi dei finanziamenti erogati a chi non ne ha il merito, ma solo in base a conoscenze, bustarelle e intrighi politici.

Siamo stanchi dello strapotere delle banche, delle loro proposte d’investimento sempre in perdita, della loro scarsa trasparenza.

Siamo stanchi di un sistema finanziario, bancario e azionario che non fa altro che appropriarsi del denaro degli investitori.

Siamo stanchi dei politici, del loro grigiore, del loro menefreghismo, del loro assoluto disinteresse per il bene del cittadino e del paese, del loro comportamento da prime donne, della loro asfissiante e inutile presenza a dibattiti e trasmissioni di ogni genere, del loro apparire senza mai concludere niente.

Siamo stanchi dei poco limpidi giochetti di destra e sinistra al solo scopo di mantenere il potere.

Siamo stanchi dei privilegi, dei comportamenti arroganti, delle auto blu non necessarie, delle scorte inflazionate, del parlamento inefficiente.

Siamo stanchi di tutto il personale inutile che ruota attorno al potere e dei continui sperperi di denaro del contribuente.

Siamo stanchi di recarci alle urne per votare gente così incompetente.

Siamo stanchi di giudici che, invece di perseguire la causa della giustizia, tramutano indagini e processi in spettacoli mediatici.

Siamo stanchi di una stampa faziosa e strumentalizzata, vera e propria voce di questo o di quel partito, che informa l’ignaro cittadino in piena malafede, distorcendo le verità e nascondendo i reali problemi della nazione.

Siamo stanchi di telegiornali e giornali che parlano solo di futilità, calcio e cronaca nera senza mai evidenziare le positività che, malgrado tutto, sono ancora presenti all’interno della nostra povera Italia.

Siamo stanchi di una scuola che ha perso la giusta autorevolezza e che non sa più consegnarci lavoratori e imprenditori con una preparazione degna di questo nome. Siamo stanchi di feudi universitari che sprecano denaro fingendo di fare formazione e ricerca.

Siamo stanchi di viaggiare su treni e altri mezzi pubblici di trasporto degni di un paese del terzo mondo, così come siamo stanchi del lento ma inesorabile degrado delle poche infrastrutture e servizi che ci rimangono.

Siamo stanchi dei ritardi cronici e delle continue ed estenuanti code in autostrada.

Siamo stanchi dell’accanimento nei confronti degli automobilisti e della mungitura continua del cittadino, effettuata tirando in causa la nobile scusa della sicurezza e della prevenzione.

Siamo stanchi di una sanità che funziona solo a pagamento.

Siamo stanchi di finti invalidi e di pensionati baby.

Siamo stanchi di mantenere un Sud che non decolla mai, ma soprattutto che non vuole decollare, perché risulta più comodo che altri si spacchino la schiena.

Siamo stanchi di personaggi dello sport e dello spettacolo che guadagnano cifre enormi e ingiustificate, mentre chi produce veramente ricchezza e occupazione, rischiando e investendo fiumi di denaro, a malapena sopravvive. Siamo stanchi della gente al bar che venera come un dio il calciatore che intasca 20 milioni di euro all’anno e addita l’imprenditore come sporco capitalista.

Siamo stanchi di subire questa stravagante distribuzione della ricchezza, dove chi non produce nulla guadagna molto di più di chi ha dedicato la vita al proprio lavoro.

Siamo stanchi di essere un paese senza regole e guida.

Insomma, siamo stanchi del declino. Non vogliamo più essere un paese deriso e umiliato, non vogliamo più sentirci trattare con sufficienza ogni volta che affermiamo “sono italiano”.

Vogliamo essere un paese fiero, orgoglioso, rispettato, denso di aziende tecnologiche e prosperose.

Vogliamo esserlo, perché siamo stanchi. Stanchi di una spossante stanchezza di cui non vediamo la fine.