La Città del Secondo Rinascimento

Numero 30 - Come vivere

Davide Fini
presidente di Clinica Ambiente, Bologna

CLIMA AMBIENTE E I VANTAGGI DEL FOTOVOLTAICO

“Progettiamo benessere” è lo slogan di Clima Ambiente, azienda che da anni è specializzata nei settori della climatizzazione e delle energie alternative. Può dirci qualcosa di più a questo proposito?

La nostra filosofia nel mercato della climatizzazione è stata sempre quella di fornire al cliente non soltanto un prodotto, ma un servizio specializzato.

Questo significa fare un’analisi specifica dei bisogni e un progetto molto mirato non solo in funzione del prezzo d’acquisto, ma soprattutto del risparmio e del beneficio che il cliente può ottenere nel corso degli anni.

E questo ci permette di dire che “progettiamo benessere”, perché è nostro interesse che i clienti siano soddisfatti, ma soprattutto fare qualcosa di utile per l’ambiente e per la società, attraverso una riduzione delle emissioni inquinanti e un risparmio energetico elevato, ottenuto grazie all’avanzamento della tecnologia.

Il concetto che ho sempre sostenuto è che la tecnologia può andare sempre di pari passo con il rispetto per l’ambiente, perché non sono in conflitto.

Nonostante si stia diffondendo la cultura delle fonti di energia alternativa, nel settore c’è grande confusione. Quali sono le opportunità che offrono gli impianti che utilizzano il fotovoltaico?

La tecnologia fotovoltaica non è assolutamente nuova come generalmente si crede: negli Stati Uniti, per esempio, i primi impianti fotovoltaici risalgono agli anni settanta e questa tecnologia è stata sempre ampiamente testata e costantemente sviluppata nel corso degli anni. Anche l’Apollo 13, quando andò sulla luna, tornò sulla terra, pur con gravissimi problemi, proprio grazie a impianti fotovoltaici che garantirono il minimo di energia necessaria. Tuttavia, solo recentemente, e soprattutto in Germania, questa tecnologia si è sviluppata per la produzione di corrente elettrica per l’utilizzo industriale e residenziale.

L’Italia, come accade spesso, è arrivata un po’ in ritardo, sia nell’acquisizione di una nuova cultura dell’energia – perché c’è ancora diffidenza –, sia negli investimenti tecnologici nel settore. Già da qualche anno il governo aveva varato un programma d’incentivazione che aveva avuto un buon successo, ma non quello che effettivamente si sperava. Il boom è arrivato con l’introduzione del “Conto energia”, che comporta la possibilità di ricevere una remunerazione per l’energia elettrica prodotta dai propri impianti fotovoltaici. È un risultato molto importante, perché viene prodotta energia a costo zero e soprattutto assolutamente non inquinante, quindi energia pulita che dà sicuramente benefici all’ambiente, ma anche alle tasche di chi investe in un impianto.

Clima Ambiente opera sul territorio nazionale, ma anche internazionale e nel corso degli anni ha avviato collaborazioni con alcune tra le più importanti multinazionali...

Noi ci affidiamo in particolare a due aziende: una statunitense, che è leader mondiale nella produzione di moduli fotovoltaici, e l’altra italiana, che fornisce un servizio puntuale e tempestivo sia dal punto di vista della consulenza per le pratiche burocratiche sia dell’assistenza.

Il nostro cliente principale è l’azienda, anche se abbiamo realizzato impianti presso privati che hanno avuto benefici notevoli. Il grande vantaggio per l’azienda è che, oltre a produrre l’energia che consuma, viene remunerata per quella che immette in rete.

Per un’azienda questo significa abbattere immediatamente i costi e, di conseguenza, essere più competitivi sul mercato; inoltre, fare un investimento in ottica ventennale, che è destinato a dare una remunerazione del 9-10 per cento netto annuo, che non è poco.

Naturalmente, tutti i clienti che hanno installato l’impianto fotovoltaico sono soddisfatti dell’investimento; è stato più difficile convincerli a farlo. Ma se la diffidenza è tanta, non hanno tutti i torti: accade spesso che ci sia chi s’improvvisa specialista del settore e poi dimostra di non essere all’altezza. In questo modo, il titolare dell’azienda a cui viene proposto un impianto si trova spesso in una situazione di scarsa informazione e non ha gli strumenti per decidere.

Un consulente valido dovrebbe avere anche la capacità di riconoscere quando un impianto è sicuramente utile per l’ambiente, come lo è sempre, ma il cliente non ha le caratteristiche indispensabili per potere realizzarlo; occorrono valutazioni molto approfondite, specifiche e, solo dopo uno studio di fattibilità, si può ragionare sulla tipologia d’impianto da realizzare, sui costi e sull’effettiva convenienza economica. Per fortuna, negli ultimi anni, dopo un primo boom iniziale in cui regnava la disinformazione, è cresciuta la specializzazione e anche gli istituti di credito che erogano i finanziamenti hanno un pool di professionisti all’interno che valuta i progetti presentati.

Può citare qualche esempio di clienti all’estero?

In Austria abbiamo realizzato un impianto del costo di 70.000 euro, per un’abitazione che richiedeva 12 chilowatt, quindi di grandi dimensioni rispetto a quelli che di solito sono installati nel residenziale. In Germania, invece, una piccola azienda del settore meccanico aveva la necessità di produrre la propria energia elettrica perché il fornitore tedesco non aveva la possibilità di mettere a disposizione il surplus di cui l’azienda aveva bisogno per lavorare.

Quindi, in questo caso, più che di un investimento per il rispetto dell’ambiente o per la salute del portafoglio, si è trattato di una necessità assoluta, che noi siamo riusciti a soddisfare.