La Città del Secondo Rinascimento

Numero 33 - La crisi e la riuscita

Mina Salieri
presidente di Villa Giulia, Pianoro (BO)

LA SALUTE, LA FAMIGLIA, L'IMPRESA

Ormai da ventidue anni, insieme alla sua famiglia – suo marito Mauro e i figli Marco e Ivonne –, gestisce Villa Giulia, che lei ha sempre amato definire casa di cura e albergo per anziani.

All’inizio dell’attività, quando le persone molto anziane arrivavano, consideravano la casa di riposo alla stregua dei vecchi ricoveri di una volta, dove le persone anziane venivano portate in quanto non desiderate in famiglia. E non è stato facile, sia con la parola che con l’operato, dissolvere questo pregiudizio. Villa Giulia, con la nostra gestione, si è sempre proposta come albergo per persone che avevano bisogno dei servizi propri di una casa di cura, non di un ricovero.

La nostra esperienza è comunque precedente a Villa Giulia. Per dieci anni, con il solo aiuto dei miei figli, allora adolescenti, e di mio marito, che aveva già il suo lavoro, ho gestito una casa di riposo che avevo acquistato dopo aver lavorato di notte, per cinque anni, in sala di rianimazione all’ospedale Bellaria di San Lazzaro, grazie all’amicizia di alcune suore. Avevo venduto la casa di riposo dopo dieci anni di gestione perché dovevo affrontare un intervento chirurgico molto delicato e, nell’incertezza del suo esito, non volevo lasciare i miei due figli, allora troppo piccoli, con un’azienda da gestire.

E poi come andò l’intervento?

Quando mi ero recata alla visita medica, per un normale controllo, stavo bene, quindi non mi ero preoccupata del fatto che il dottore mi dicesse che avrei dovuto farmi operare al più presto. Ma, dopo solo venti giorni, fui costretta a fare quello che mi aveva consigliato lui. Quindi, vendetti la casa di riposo e incominciai un altro lavoro: affrontare l’intervento. Tuttavia, io sono sempre stata molto tenace e forte di carattere, non mi sono mai fatta prendere dalla tristezza o dalla malinconia. Avevo una grande fiducia nella vita e dicevo a me stessa che, trascorso quel momento, avrei ripreso a fare il lavoro che stavo facendo e che mi piaceva. È stata una lotta. Dopo l’intervento, il dottore mi disse che non avrei dovuto lavorare per almeno un anno e stare a riposo. Ma, dopo appena un mese e mezzo, mi chiesi che cosa mai ci facessi a casa, dato che stavo bene. Allora andai a lavorare in una casa di riposo vicino alla nostra abitazione, spiegando al titolare la mia situazione. Incominciai dando un aiuto al ricevimento, poi divenni direttore. Ho lavorato in questa casa di riposo per cinque anni. Nel 1986, con mio marito e i miei due figli, abbiamo deciso di rilevare Villa Giulia che era in vendita. E da ventidue anni sono qui, dove, all’età di settantatre anni, lavoro dalle sette di mattina alle dieci di sera, felice di vivere. E guai a chi mi manda via da qui, da questo albergo per persone dai cinquant’anni in su, che è Villa Giulia.