La Città del Secondo Rinascimento

Numero 23 - L'era del brainworking

Mario Doda
presidente di TWR, Savignano sul Panaro (MO)

LA TARTARUGA E LA TECNOLOGIA

La TWR è stata la prima a utilizzare la tecnica della termospruzzatura nell’area di Modena e oggi vanta una domanda costante da parte di aziende di vari settori che richiedono tecniche innovative di rivestimento per aumentare la durata e la performance dei loro prodotti. Com’è nata la vostra attività e come si è sviluppata?

La nostra azienda si occupa di saldatura specializzata per piccole e medie dimensioni e di precisione. Un problema con cui abbiamo avuto abitualmente a che fare, fin dai tempi in cui operavamo nel settore ceramico – dove io ho svolto la mia attività per diciotto anni –, è quello dell’usura. Da qui è nata l’attività di rivestimenti antiusura, prima secondo tecniche tradizionali e in seguito con diverse innovazioni.

Una premessa non trascurabile è che nella nostra attività la differenza non è costituita dal lavoro della macchina, ma da quello dell’uomo, che necessita di formazione continua. Per questo, parte della nostra struttura è diventata ASQSTS, scuola professionalizzante per saldatori, in grado di fornire formazione professionale anche ai saldatori di altre aziende. In seguito all’emanazione di alcune direttive CEE, applicate poi in parte anche dalla legge 626, già dal 2000, per la figura del saldatore, che prima doveva essere in possesso soltanto di un patentino, sono state richieste ulteriori garanzie di specializzazione e qualificazione alle aziende che garantiscono il processo finale.

Noi oggi siamo in grado di rispondere, con rivestimenti su misura, a qualsiasi problema dovuto all’usura, a seconda delle cause che possono provocarla: dall’urto alla corrosione, dall’erosione all’abrasione. Vogliamo trovare il prodotto adatto a trattare ciascun tipo specifico di problema che il cliente ci presenta perché, anche se esistono prodotti universalmente funzionali, quelli studiati ad hoc sono più efficaci.

Per lo sviluppo della tecnica della termospruzzatura ci siamo avvalsi anche della ricerca svolta in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e il CNR e abbiamo usufruito di finanziamenti della Cassa di Risparmio di Modena. Inoltre, attraverso la partecipazione a diversi convegni e alla collaborazione con altre università, abbiamo ottimizzato i nostri prodotti di rivestimento, che oggi sono molto richiesti, anche perché la nostra tecnologia aumenta la durata di alcuni pezzi di ricambio di quattro-cinque volte.

La nostra tecnologia sta introducendo variazioni significative anche nell’ambito della manutenzione, attività che comporta costi ingenti, dove la tecnologia deve assecondare la produzione.

Un altro contesto in cui la termospruzzatura si è rivelata vincente è il settore alimentare, in cui il rivestimento non serve soltanto a implementare le prestazioni della macchina, ma a creare una vera e propria barriera che impedisce il contatto tra i vari componenti dei materiali e l’alimento stesso. Questo non vuol dire che le aziende del settore alimentare dell’Emilia Romagna non lavorino con cognizione di causa, ma che a volte sono le stesse normative a richiedere una sorta di collaudo prima di essere applicate, dopo avere provveduto alle modifiche del caso nei contesti di loro applicazione.

La vostra azienda lavora con tutti i settori?

Dopo il settore ceramico, ci siamo concentrati su quello metalmeccanico e sulle sue branche, quelli dei ricambi meccanici e oleodinamici, dei particolari elettrici ed elettromeccanici, dell’impiantistica per industrie alimentari, farmaceutiche, sanitarie e cartiere, nonché quello delle pompe per il trasporto dell’acqua, un settore in cui stiamo avendo un notevole successo, anche perché, se pensiamo che una pompa rimane in attività ventiquattro ore al giorno per sette giorni alla settimana, ci rendiamo conto della necessità di un rivestimento che ne impedisca il deterioramento. Con la nostra tecnologia si sono verificati casi in cui il tempo di utilizzo di una pompa si è addirittura triplicato.

Anche le certificazioni che avete ottenuto dimostrano un’attenzione al cliente…

La ISO 9001:2000 e, in seguito, la ISO 14001:2004, sono state una naturale conseguenza, dal momento in cui l’impianto di termospruzzatura sostituisce quasi completamente la galvanica che ha, diversamente dalla nostra tecnologia, un incisivo impatto ambientale. La nostra attività di smaltimento è limitatissima, infatti non conferiamo nessun elemento inquinante.

Comunque, possiamo dire che parte rilevante del nostro successo risiede nella durata della garanzia che forniamo, infatti si possono spostare i limiti della garanzia a seconda dell’utilizzo finale.

Anche il vostro simbolo, la tartaruga, dà l’idea della continuità…

Sì, gli animali più longevi sono quelli che provengono dalla preistoria, la tartaruga, in particolare, riusciva a nascondersi e a proteggersi bene grazie al suo guscio. Come attesta un reperto del Museo Egiziano del Cairo che risale a circa cinquemila anni fa, esso era utilizzato dai nobili e dai faraoni come scudo e come corazza nei combattimenti. L’animale più longevo del pianeta, come è stato attestato recentemente, è stato una tartaruga di nome Harvine, deceduta l’anno scorso all’età di centosettantacinque anni, la stessa studiata da Darwin. La tartaruga del nostro marchio è di razza sia acquatica sia terrestre, quindi, si adatta a qualunque tipo di situazione.

Non sarà un caso se, nonostante l’invenzione costante di materiali innovativi in ambito industriale, alcuni condensatori sono ancora in osso di tartaruga, materiale in grado di isolare perfettamente dalla corrente.