La Città del Secondo Rinascimento

Numero 32 - Istanza di qualità

Cesare Bartolucci
docente di Medicina dello Sport all'Università di Urbino

STORIA E NOVITÀ DELL'ECOGRAFIA

Oggi per i medici l’ecografia è un ausilio irrinunciabile, è uno dei primi passi nella formulazione della diagnosi e si pone a fianco della clinica tradizionale con una discrezione che talvolta non rende ragione del grande rilievo che invece riveste nella pratica medica. A partire dalla sua vasta esperienza clinica e d’insegnamento di Metodologie Diagnostiche non Invasive alla Scuola di Specializzazione in Medicina Interna dell’Università di Ancona, può darci alcuni elementi storici sullo sviluppo della tecnica ecografica in Italia?

Alcune date sono fondamentali. Nel 1975, a Ferrara, si tenne il primo congresso nazionale della Società Italiana per lo studio degli ultrasuoni in medicina. Nel 1978 Bologna ospitò il congresso della Federazione Europea delle Società per lo studio degli ultrasuoni in medicina e biologia e nel 2000 a Firenze si tenne il Congresso Mondiale di ecografia. In queste tre date sono fissati nel tempo gli sviluppi dell’ecografia in Italia. Trent’anni fa si poteva solo ipotizzare di avere a disposizione ecografi sofisticatissimi come i grandi apparecchi multidisciplinari “da sala” da una parte e i leggerissimi portatili miniaturizzati dall’altra. Per quanto riguarda le sonde, si è passati dai vecchi, pesanti e ingombranti “ferri da stiro” agli attuali trasduttori multifrequenza adatti a ogni applicazione, anche endocavitaria. Trent’anni fa monitor a fosfori verdi e rari tasti e manopole; oggi monitor a colori e pannelli di comando degni di un aeroplano.

A che punto è oggi la pratica ecografica, per quali tipi d’indagine si è dimostrata più efficace, quali difficoltà incontra e quali prospettive ulteriori si prevedono?

Nel tempo si sono succedute diverse generazioni di attrezzature che hanno sempre più ampliato i campi di applicazione. Oggi l’ecografia è parte basilare dell’iter diagnostico in moltissime branche della medicina, per cui è difficile stilare una classifica per individuare in quali tipi d’indagine l’ecografia si sia dimostrata più efficace. Ciascuna specialità clinica ha raccolto e raccoglie i vantaggi dell’esplorazione non invasiva di organi e apparati. Le difficoltà che l’ecografia incontra sono quelle “storiche”. Da un punto di vista amministrativo, c’è l’annoso problema dei budget in sanità, da un punto di vista clinico, il meteorismo, le ossa e la grande obesità continuano a essere barriere insormontabili per la progressione del fascio ultrasonoro. Le prospettive future sono affascinanti e sono legate al continuo miglioramento della qualità delle immagini, all’eco-color-doppler, all’elastosonografia, all’eco interventistica e laparoscopica, alla terza e quarta dimensione, ai mezzi di contrasto.

Qual è la chiave del successo dell’ecografia sia tra i medici sia tra i pazienti?

Consente di monitorare l’andamento della malattia e l’appropriatezza della terapia, è poco costosa, e questo non guasta nella stretta dei budget, è ben diffusa sul territorio, per i pazienti si tratta di un esame indolore, senza preparazioni difficili, ripetibile anche a brevissimo termine e tempestivo in caso di urgenza. Fornisce risposte immediate con ricadute positive anche sui livelli d’ansia.

Lei è noto, oltre che per il suo valore professionale e per l’attività d’insegnamento, anche per l’organizzazione imprenditoriale della sua attività. Può darcene alcuni elementi?

Dopo il conseguimento della laurea e della specializzazione in medicina interna, lasciai Bologna, e in particolare l’Istituto di Clinica Medica dell’illustre maestro Giuseppe Labò. Nelle Marche ebbi la sorte d’incontrare la famiglia Marchetti, titolare dell’omonima Casa di Cura operante in Macerata fin dal 1910, e in quella struttura ventisette anni fa creammo uno dei primi servizi esclusivamente ecografici della regione, i cui punti caratterizzanti furono e sono: apparecchiature d’avanguardia, ampio ricorso all’informatica, valenti collaboratori medici e non medici col senso della “squadra”, autonomia gestionale, controllo dei risultati, filo diretto con i medici proponenti, aggiornamento continuo, oltre che determinazione, efficienza, entusiasmo, passione, equilibrio e professionalità. In questo servizio dal 1982 abbiamo eseguito 255.941 indagini. Attualmente, disponiamo di tre ambulatori e di quattro apparecchiature “da sala”, più una quinta portatile. Quattordici sonde coprono tutte le esigenze e le gamme di frequenza e sei computer sovrintendono alla refertazione, archiviazione e gestione.